La scorsa settimana il proprietario del marchio Truvia che produce un dolcificante a base di stevia, ha accettato di transare una causa potenzialmente dannosa per il suo marchio piegandosi ad istituire un fondo di 5 milioni dollari per pagare i consumatori che possono essere stati ingannati dalla commercializzazione di Truvia come dolcificante naturale.
La causa è stata presentata da due consumatori del Minnesota che ha trasformato il procedimento in una class action. Il proprietario del marchio Truvia è stato abbastanza intelligente ed ha evitato cosi una pena pecunaria maggiore.
Anche noi consumatori dovremmo essere cosi intelligenti da saper distinguere la differenza tra la stevia , prodotto tutto vegetale naturale ed un prodotto ottenuto industrialmente.
Per diventare polvere infatti, la foglia di stevia passa attraverso processi chimici multipli, viene poi aggiunto eritritolo, sostanza ottenuta da un lievito che si nutre del mais OGM.
Come parte della transazione, Cargill l’imprenditore padrone del marchio Truvia cambierà alcune espressioni sulla confezione e sul suo sito web per spiegare in dettaglio come è realizzato il prodotto.
Se sei un fan della stevia, qui ci sono alcuni importanti suggerimenti per voi:
Leggere l’etichetta – solo perché un prodotto vanta “stevia” non vuol dire che è l’unica cosa di cui è composto. Abbiamo trovato in questi prodotti a base di stevia: inulina, silice, maltodestrine e molte versioni di “aromi naturali” ed edulcoranti.
Per avere della stevia più genuina e meno trasformata bisognerà cercare quella confezionata sotto soluzioni di alcohol, e voi quale stevia usate?