Il ristorante La Locanda del Borgo di Aquapetra Resort&Spa di Telese Terme nell’olimpo dell’alta ristorazione italiana
Nel cielo del Sannio Beneventano brilla una nuova stella. Luciano Villani, executive chef del ristorante La Locanda del Borgo di Aquapetra Resort&Spa, fa il suo ingresso nel firmamento di stelle campane assegnate dalla Guida Michelin 2018. Passione da vendere, estro creativo e ambizione. E’ questo il segreto del successo del poco più che trentenne Luciano Villani, classe ’83 e origini pompeiane con un vissuto nelle brigate d’Oltralpe, che per la prima volta conquista “la rossa” entrando di diritto a far parte dell’elite dell’alta ristorazione italiana. Dal 2010 ad Aquapetra, Villani porta avanti con perseveranza una cucina di territorio, elegante ed equilibrata.
Al centro dei suoi piatti c’è una continua ricerca di prodotti e materie prime locali interpretati con guizzi di sobria creatività e moderne tecniche di cottura. Trionfano i prodotti dop e igt del territorio, straordinario giacimento gastronomico, al limitare tra la provincia di Caserta e quella di Benevento: carni eccellenti da filiera corta e controllata, dalla podolica sannita all’agnello di laticauda, al maialino nero; i grandi extravergine del Sannio, la mozzarella di bufala campana dop e i formaggi freschi dei piccoli casari del luogo, i fagioli di San Lupo,i carciofi di Pietralcina, la patata del Matese.I piatti combinano ricerca e tradizione, terra e mare in sentieri da esplorare. Tra le proposte in carta la “Stracciata di bufala con cicoria e crudo di scampi”, il “Battuto di Marchigiana sannita, rafano e pesca immatura”. Ben calibrati i primi piatti come il “Riso con blu di capra in agrodolce”; le “Linguine con tartufi di mare, tè nero e lemongrass” e gli “Gnocchi di friarielli con salsiccia rossa e caciocavallo di Castelfranco in Miscano”. Fiore all’occhiello della cucina di Villani l’agnello di Laticauda, varietà tipica del Sannio dal sapore particolarmente delicato, servito su pietra e accompagnato con patate del Matese e cipolle in agrodolce di Alife.
La motivazione: “Una cucina ecosostenibile e raffinata che rivisita i gusti della tradizione i cui protagonisti sono gli ingredienti, la semplicità delle materie prime e dei prodotti biologici del Sannio”